Argomenti

Articoli recenti

Sostieni ACTA

Fai valere i tuoi diritti di freelance! Sostieni Acta e assicurati un futuro lavorativo migliore grazie a vantaggi, convenzioni e maggiori tutele.

Donne e pensioni: Gestione Separata fa rima con discriminata

25 Novembre 2021 Previdenza

Si continua a parlare di pensioni per permettere l’uscita flessibile dal lavoro prima dei 67 anni di età. Opzione donna, APE sociale e quota 100 (ora 102) sono alcune delle misure utilizzate a questo scopo.
Tutte di impossibile o difficile applicazione per chi è iscritto alla gestione separata INPS, soprattutto per le donne, come mostrano alcune segnalazioni ricevute. Non solo, c’è addirittura la possibilità di dover aspettare i 71 anni per la pensione!

Giulia e quota 100

Buonasera, sono una libera professionista e cerco di seguire la partita sulle pensioni che si sta giocando anche sulla nostra pelle.
Su tante cose non siamo informati! Iscritta alla gestione separata dal 2002 sono andata ad un patronato ed ho scoperto che non tutti gli anni per noi sono di 12 mesi!!! Nel senso che “se hai versato poco quell’anno non può valere 12 mesi”. Noi donne soprattutto che cresciamo figli e che soffriamo dunque di carriere discontinue più dei colleghi uomini, vediamo ” la carota” spostata sempre più in là.
Ma chi ci tutela in questo? Le sigle sindacali forse?! Non abbiamo speranza.
Ho 62 anni e non ho potuto aderire a quota 100 a causa degli anni che all’Inps valgono sei mesi anziché 12 (ma che ho cresciuto una figlia in quegli anni, non importa nulla a nessuno), ah dimenticavo… opzione donna non è per noi. Noi donne libere professioniste non possiamo aderire… forse non siamo donne?!? Scusate lo sfogo amaro ma chi ci rappresenta se non ci rappresentate voi?!
Giulia

Federica esclusa da Opzione Donna

Ho fatto richiesta per ricongiunzione ONEROSA. Ho una contribuzione di 15 anni di lavoro dipendente e 21 in gestione separata – età 64 anni a Novembre.
Risposta Inps: Richiesta respinta – “La normativa vigente non prevede la ricongiunzione della contribuzione nella gestione separata (art. 2. comma 26 L. 335/ 95)”
Sapevo che non era possibile la ricongiunzione gratuita prima dell’età prevista per pensione di vecchiaia. Ma la ricongiunzione onerosa pensavo fosse possibile per tutte le casse.

Sommare i contributi di più casse per O.D. non è mai stata preso in considerazione e la legge iniziale non è mai stata corretta. Vale invece per tutti gli altri lavoratori.

Un punto importante che esclude come al solito, la gestione separata e le donne che difficilmente possono avere un percorso lavorativo lineare…
Federica

Marisa che potrà andare in pensione solo a 71 anni

Ho iniziato a lavorare 43 anni fa, subito dopo la laurea, da sempre come autonoma. Verso i contributi dal 1996, da quando esiste la gestione separata.
Sapevo che non avrei mai potuto anticipare la pensione, ma ho scoperto che non potrò neppure percepire la pensione di anzianità, nonostante il prossimo anno raggiunga i 67 anni! È stato uno shock, tutte le mie amiche coetanee sono in pensione da anni…
Mi è stato detto infatti che esiste un vincolo: occorre aver raggiunto una pensione pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale.

Obiettivo che è ancora lontano: i miei 24 anni di versamenti sono spesso incompleti, i miei redditi non sono mai stati elevati, prima perché ho dovuto occuparmi dei miei due figli, poi perché il lavoro è diminuito (e i compensi anche…).
Insomma mi è stata data la ferale notizia che potrò andare in pensione solo a 71 anni!!!
Sarei anche disponibile a lavorare, se ce ne fosse… possibile che non ci sia modo di percepire una seppur magra pensione?
Marisa

Gestione Separata discriminata

Riassumiamo la situazione.

  1. APE sociale: interessa solo i lavoratori dipendenti.
  2. Opzione Donna, si applica anche alle lavoratrici autonome. Tuttavia di fatto esclude le iscritte alla Gestione Separata INPS, come indica il messaggio di Federica. Infatti richiede 36 anni di contributi, che non possono essere raggiunti all’interno della sola Gestione Separata INPS, che esiste da soli 24 anni, e non è prevista la totalizzazione con versamenti effettuati in altre gestioni precedenti, né il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione perché non esisteva obbligo contributivo, né il riscatto della laurea, se questa è stata conseguita prima del 31 marzo 1996.
  3. Quota 102, richiede 64 anni e 38 anni di contributi. Opzione possibile, ma ardua. Impossibile raggiungere i 38 anni di contributi da chi è stato sempre autonomo, perché la Gestione Separata esiste solo dal 1996. Possono aderire solo coloro che prima della Gestione Separata erano dipendenti e che hanno avuto versamenti continuativi. Escluso quindi chi non ha carriere lineari, come segnala Giulia.
  4. Anche la pensione di vecchiaia, a 67 anni di età, non è scontata, a causa del vincolo che impone il raggiungimento di un montante contributivo che assicuri una pensione non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale (ovvero attualmente pari a quasi 9.000 euro l’anno), come mostra l’esperienza di Marisa, e di altre nostre socie. Pensione che potrà essere irrisoria, dato che con la riforma contributiva non esiste più l’integrazione al minimo.
Amministratore del Sistema

ARTICOLI CORRELATI

4 Commenti

  1. Manuel Nasci

    Reply

    Opzione Donna è già di per sé una discriminazione, dato che non si capisce per quale motivo gli uomini debbano andare in pensione più tardi rispetto alle donne, quando statisticamente vivono persino meno a lungo. A quanto pare le discriminazioni basate sul sesso vanno benissimo, purché chi ne trae beneficio abbia il sesso giusto. Meraviglia quindi che si discrimini impunemente anche per categorie di lavoratori?

    26 Gen 2022
    • Samanta Boni

      Reply

      Non entriamo nel merito di opzione donna. Segnaliamo solo le differenze tra dipendenti e autonome.

      26 Gen 2022
  2. Michele

    Reply

    Perché non si dovrebbe entrare nel merito di opzione donna la quale è pure incostituzionale?
    La metà delle volte invocate la parità di genere, curioso che non venga invocata mai quando è la donna a trarne vantaggio

    9 Feb 2022
  3. Samanta Boni

    Reply

    Opzione Donna rientra nelle cosiddette azioni positive, volte a compensare svantaggi che di fatto impediscono la realizzazione delle pari opportunità e quindi a realizzare eguaglianza sostanziale. Poi naturalmente è legittimo non essere d’accordo, ma l’articolo come già ribadito metteva in discussione la disparità tra lavoratrici dipendenti e autonome.

    18 Feb 2022

Lascia un commento

Donne e pensioni: Gestione Separata fa rima con discriminata

di Amministratore del Sistema tempo di lettura: 3 min
4