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Bookcity

Rompere il ghiaccio, rompere il silenzio sul libro, a Bookcity

17 Novembre 2021 Eventi, News

Redacta ha preparato una serie di domande per evitare silenzi imbarazzanti a Bookcity, da giovedì su Instagram e in giro per Milano

«Ci sono domande?»

«…»

Chi ha partecipato alla presentazione di un libro conosce questa scena.

Quei secondi, o minuti, di sospensione in cui a qualcuno manca il coraggio, ad altri la voglia, c’è chi deve andare in bagno e chi a bere. È appena finita la presentazione e la parola passa al pubblico, che tace.

Non mancano le cose da dire, ma serve qualcuno che rompa il ghiaccio.

Vi proponiamo di romperlo tutti insieme.

Bookcity è il lungo fine settimana milanese dedicato al libro. Dal 18 al 21 novembre ci saranno 1400 presentazioni in tutta la città, e dunque 1400 lunghi silenzi, 1400 occasioni per rompere il ghiaccio.

Perché, in una kermesse dedicata al libro, le domande non mancano, e sarebbe un peccato non farle.

La traduttrice è già stata pagata? E quanto?

Quanti stagisti impiega la casa editrice? Li paga? E ogni quanto vengono ruotati?

Continuerete a far stampare i vostri libri da Grafica Veneta?

Giusto per fare qualche esempio.

Quello che sta per terminare sarà ricordato come un anno da record per l’editoria libraria italiana: Confindustria stima una crescita del mercato dall’11 al 16% rispetto al 2019 e non si sono mai viste così tante mobilitazioni di chi, coi libri, ci lavora.

Dai facchini del  magazzino di Stradella ai freelance della redazione del Saggiatore, fino alla campagna di solidarietà per i lavoratori di Grafica Veneta.

Gli editori incassano di più, il lavoro diventa più intenso ma le paghe rimangono le stesse, quando va bene. C’è chi organizza uno sciopero per evitare un licenziamento collettivo, chi viene picchiato e abbandonato in un campo perché vuole aderire a un sindacato e chi, lasciato improvvisamente alla porta, ne chiede pubblicamente le ragioni.

Ognuna di queste mobilitazioni solleva anche delle domande: è possibile che dietro a ogni libro che teniamo tra le mani ci sia una storia come queste? È accettabile che lavorando in un settore culturale di cui Milano si fa vanto non si superino in molti casi  i 15000€ lordi/anno?  Quali e quante  storie non vengono raccontate, quali e quanti punti di vista rimangono esculsi dal dibattito, se lavora in editoria solo chi “può permetterselo”?

È ora di rompere il silenzio glaciale in cui cadono queste domande, di unire le voci dei lettori a quelle di lavoratrici e lavoratori. Cominciamo da Bookcity.

Non è la prima volta che Redacta attraversa Bookcity per cambiare la narrazione sul libro. Quest’anno abbiamo preparato una lista di domande adatte a ogni presentazione, le pubblicheremo a partire da giovedì sul nostro nuovo e fiammante profilo Instagram.

Andremo a farle noi, online e dal vivo, ma le abbiamo pensate affinché possano farle tutti. Perché sono domande che riguardano noi freelance, ma anche chi lavora in subappalto con una cooperativa, o chi è dipendente e passa la vita a fare straordinari anche se il suo contratto collettivo nazionale (come quello dell’editoria) non li prevede.

Bookcity è un’occasione per prendere la parola.

#rompiamoilghiaccio

Redacta

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Rompere il ghiaccio, rompere il silenzio sul libro, a Bookcity

di Redacta tempo di lettura: 2 min
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