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Dati ISCRO 2022. Aumentano i dubbi sull’utilità della misura.

7 Marzo 2023 Ammortizzatori sociali

ISCRO era stata presentato come il nuovo ammortizzatore sociale per il lavoro autonomo, la misura che avrebbe colmato le disparità rispetto ai lavoratori dipendenti.
I primi dati del 2021 hanno subito ridimensionato l’effettiva utilità di ISCRO, quelli del 2022 ne decretano il totale fallimento. Il quadro che emerge è quello di una misura che raggiunge solo pochissimi professionisti (lo 0,2% della platea di riferimento nel 2022!), che serve più a incrementare il bilancio INPS che a fornire un supporto a chi ne avrebbe bisogno.
Nel 2023 occorrerà decidere se rendere strutturale quella che era stata introdotta come misura sperimentale. È però necessario che diventi realmente accessibile.

Siamo al terzo anno di sperimentazione di ISCRO, il nuovo “ammortizzatore sociale” per i professionisti autonomi iscritti alla gestione separata INPS, finanziato con lo 0,26% del reddito nel 2021 e con lo 0,51% nel 2022 e 2023.

Sul sito dell’INPS non ci sono ancora dati che permettano di fare un bilancio del nuovo ammortizzatore sociale per i professionisti iscritti alla gestione separata INPS, come richiederebbe una misura sperimentale.

Tuttavia, a un recente convegno tenutosi a Bologna, il direttore dell’INPS Emilia-Romagna ha presentato dei dati ISCRO relativi al 2021 e al 2022.

ISCRO 2022. I primi dati mostrano un crollo delle domande presentate e accettate

La tavola successiva riporta in grassetto i dati ISCRO citati dall’intervento (si veda pag. 5 delle slide presentate). Le ultime due righe e le variazioni sono calcoli aggiunti da noi.

 

 20212022var. ass. 21-22var. % 21-22
Respinte4.8741.324-3.550-72,8
Con almeno un pagamento3.751781-2.970-79,2
Totale8.6252.105-6.520-75,6
Importi erogati (€)15.245.9763.065.502-12.180.474-79,9
Importo medio (€)4.0643.925-139-3,4
Accettate/totale43,537,1-6,4

 

Fonte: “Le libere professioni nel confronto nazionale” – Antonello Crudo Direttore regionale INPS Emilia-Romagna 3 febbraio 2023

Rispetto al 2021, nel 2022 c’è stato un brusco calo delle domande presentate, ridottesi a circa ¼, e di conseguenza di quelle accettate.

Possiamo ipotizzare che i dati 2021 siano finalmente definitivi, rispetto a quelli anticipati un anno fa
e a quelli riportati nel rapporto INPS del luglio 2022 , mentre pensiamo che i dati del 2022 possano subire degli aggiustamenti, ma non tali da stravolgere una tendenza che è piuttosto netta.

D’altra parte, è un calo che non stupisce.

Il 2020 è stato un anno di contrazione forte e generalizzata dei redditi e quindi c’era la probabilità che un numero relativamente elevato di persone potesse riuscire a superare i vincoli di accesso alla misura, inclusi i due più stringenti: avere un reddito non superiore a 8.150 euro e aver registrato un calo del 50% o più rispetto al triennio precedente.

Nel 2021 il reddito medio è un po’ aumentato, il primo vincolo risulta perciò ulteriormente appesantito, e ancor più arduo è rispettare il secondo vincolo sulla riduzione del reddito, dato che il confronto viene fatto con un triennio che comprende l’annus horribilis 2020.

Infine ISCRO può essere percepito solo una volta nel triennio 20-23 e ciò esclude chi aveva ricevuto l’indennità nel 2021, anche se le altre condizioni fossero rispettate.

L’ISCRO è una misura utile all’INPS, non ai professionisti

Qual è il bilancio economico della misura?

Nel rapporto annuale INPS a pagina 152 è scritto che la platea di riferimento è costituita nel 2021 da 260.000 contribuenti effettivi ed esclusivi (solo gli esclusivi versano per l’indennità ISCRO) e che i contributi versati sono stati 8 milioni.

L’Osservatorio INPS sui parasubordinati fornisce però dei dati diversi.

Da essi risulta che i professionisti esclusivi sono 341.068 nel 2021 (oltre 80.000 in più) e che i loro redditi complessivi ammontano in tale anno a 6.828 milioni. Lo 0,26% di tale cifra corrisponde a 17,75 milioni, ben più degli 8 milioni indicati nel rapporto INPS, e anche più dei 15,25 milioni erogati come ISCRO.
Se queste stime fossero corrette, non solo quanto è stato stanziato per ISCRO (70,4 milioni di euro per il 2021, 35,1 milioni per il 2022, 19,3 milioni per il 2023 e 3,9 milioni per il 2024) non è stato utilizzato, ma addirittura ISCRO avrebbe generato un attivo per l’INPS.

Attivo che sicuramente sarà consistente per il 2022.

Nel 2022 infatti l’aliquota ISCRO è cresciuta dallo 0,26% allo 0,51%. Applicando questa aliquota ai dati del 2021 (difficile che i professionisti siano diminuiti nel 2022, considerato che hanno mantenuto una tendenza sempre crescente dal 2015, primo anno riportato dall’Osservatorio INPS) possiamo stimare che i contributi versati siano stati intorno a 35 milioni, mentre le indennità erogate, anche se qualche aggiustamento è possibile, difficilmente supereranno i 5 milioni, visto che ad oggi risultano essere intorno ai 3 milioni.

ISCRO. Può diventare strutturale solo se cambia radicalmente

Da almeno un anno era chiaro a tutti che ISCRO era stato utilizzato molto poco, ben al di sotto delle attese di chi aveva proposto la misura.

Essendo una misura sperimentale, si sarebbe potuti intervenire per cambiarne alcune condizioni e capire come renderla più utile ed efficace. Si è preferito non intervenire.

Ora occorrerà decidere se farla decadere o renderla strutturale.

ACTA non è contraria a una misura strutturale, a condizione che cambino le condizioni e in particolare:

  • Diminuzione dell’anzianità di iscrizione alla Gestione separata da 4 a 2 anni;
  • Innalzamento della soglia di reddito, da 8150 euro a 12.000 euro;
  • Eliminazione del vincolo di appartenenza esclusiva alla Gestione Separata. Se uno ha avuto un’esperienza lavorativa che lo ha portato a iscriversi a cassa artigiani, commercianti, FPLS, ha una doppia posizione (anche se non utilizza più la vecchia cassa). Inoltre il criterio dovrebbe essere quello del reddito complessivo. Perché escludere chi ha un reddito suddiviso tra più casse ma comunque entro i parametri? I sempre più frequenti slash workers (coloro che devono svolgere più lavori per sopravvivere) sono penalizzati da questo approccio;
  • Introduzione della copertura pensionistica, analogamente a quanto avviene per gli strumenti simili (come DIS-COLL e ALAS);
  • Allentamento della condizione che prevede l’accesso solo per un anno.
ACTA

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1 Commenti

  1. Cristina Farci

    Reply

    Buongiorno, la misura ISCRO non ha avuto le dovute applicazioni perchè il personale non è stato istruito, a me per esperienza hanno fissato e poi disdetto almeno sei appuntamenti perchè non conoscevano la misura ISCRO. Per farla breve sono passati otto mesi e il mio riesame è ancora fermo.

    13 Mar 2023

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Dati ISCRO 2022. Aumentano i dubbi sull’utilità della misura.

di ACTA tempo di lettura: 4 min
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