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Iscro, Dis-Coll e Alas: sconosciuti e perciò inutilizzati

23 Gennaio 2024 Ammortizzatori sociali

Il sondaggio appena chiuso mostra la scarsa conoscenza degli “ammortizzatori sociali” diretti ai lavoratori autonomi e ciò ne spiega il bassissimo utilizzo, oltre che l’attivo INPS per Iscro, Dis-Coll e Alas (ne avevamo parlato qui).

I vincoli esistenti, soprattutto per Iscro, hanno poi ulteriormente selezionato, ma non sarà sufficiente il loro allentamento (previsto dalla legge di bilancio 2024) a garantirne la diffusione, se non ci sarà anche un’adeguata azione di comunicazione.

La frammentazione degli strumenti e la loro eterogeneità (si veda un nostro post che li confrontava; alcune cose sono cambiate, ma le disparità permarranno anche nel 2024, come potete verificare sul nostro Infopoint) non facilita la loro conoscenza, né da parte dei lavoratori, né da parte dei commercialisti, dei CAF e degli stessi sportelli INPS.

Chi ha risposto

Abbiamo raccolto 229 risposte valide. A rispondere sono state soprattutto le donne (77%).  Gli uomini sono il 18%, mentre il 5% ha preferito non dichiarare il proprio sesso.

Prevale la fascia 31-40 anni (42%) e la zona di residenza si suddivide a metà tra Nord Italia (35% Nord Ovest e 15% Nord Est) e Centro-Sud (Centro 32% e Sud 18%).

I rispondenti afferiscono soprattutto alla gestione separata INPS come professionisti (76%) o cococo (15,7%), solo 19 persone (8,3%) versano i contributi al Fondo Pensionistico lavoratori dello spettacolo (FPLS, ex Enpals).

Iscro, Dis-Coll, Alas: chi li conosce?

Il dato più rilevante è la scarsissima conoscenza degli strumenti.

Il questionario dapprima chiedeva se fossero informati dell’esistenza di indennità di sostegno della disoccupazione o riduzione del reddito che potrebbero essere di interesse per il proprio caso, e in un secondo tempo chiedeva la cassa previdenziale di appartenenza e se conoscevano lo strumento a tutela della propria specifica situazione: Iscro per i professionisti iscritti alla gestione separata, Dis-Coll per co.co.co. ricercatori e dottorandi, Alas per lavoratori autonomi dello spettacolo.
Le risposte segnalano che le conoscenze sono poche e confuse.

Meno di 1/3 dei rispondenti (32,8%) dichiara di sapere dell’esistenza di indennità di sostegno della disoccupazione o riduzione del reddito a tutela del proprio lavoro. A parte una persona, tutti gli altri rispondenti sarebbero interessati a conoscerli.
Le successive risposte sono in parte contradditorie: alcuni hanno risposto di non sapere nulla, ma in realtà conoscono le indennità a tutela della propria condizione (qualcuno la ha anche utilizzata!), per contro molti dichiarano di essere genericamente informati, ma non conoscono gli strumenti specifici.

Considerando solo le risposte specifiche su conoscenza e uso delle diverse indennità, si conferma comunque che il 65% dei rispondenti non sa cosa siano. Per i 2/3 del campione mancava quindi la precondizione per l’accesso!

E molto probabilmente chi ha risposto è più informato e sensibile al tema rispetto alla media dei lavoratori autonomi.

La conoscenza di ogni strumento è correlata alla sua “anzianità”: la Dis-Coll, creata con la legge 81/2015, è conosciuta dal 50% dei rispondenti, segue l’Iscro, introdotto con la legge di bilancio 178/2020, noto a 1/3 dei rispondenti, e infine l’Alas, l’ultima nata col decreto 73/2021, di cui è a conoscenza poco più di ¼ dei rispondenti (26,3%).

Quanti accedono?

La tavola successiva mostra il processo di selezione che porta ad accedere alla misura. Degli 81 che conoscevano i vari strumenti, vanno esclusi coloro che non avevano bisogno di misure di sostegno, ne rimangono 48, ma solo 16 hanno presentato domanda e 12 hanno ricevuto l’indennità (6 per Iscro, 6 per Dis-Coll, nessuno dei 3 che ha presentato domanda per Alas è stato finanziato).

La percentuale di domande ammesse è stata molto alta (12 su 16 presentate, ovvero il 75%), ma è bassa la percentuale di chi fa domanda.

I più hanno rinunciato o perché mancavano i requisiti (per ISCRO), o perché non sapevano come fare o infine perché non ci avevano pensato o ritenevano non ne valesse la pena, confermando che c’è un problema di conoscenza delle misure.

La Dis-Coll, oltre ad essere la più nota delle tre misure, è anche la più utilizzata, mentre la meno usata è l’ISCRO, che è quella con maggiori vincoli all’accesso. Sul suo non utilizzo pesa infatti la difficoltà a rispettare i requisiti richiesti: reddito superiore alla soglia minima, partita iva solo da 1-2 anni, calo inferiore al 30% rispetto alla media del triennio precedente.

Incompetenza del personale INPS?

Tra le difficoltà è stata segnalata l’incompetenza di chi lavora allo sportello INPS, forse non aiutato da banche date affidabili. Alcuni rispondenti indicano che la domanda di ALAS è stata respinta perché risultava attivo un altro contratto (anche se non era vero), mentre per la Dis-Coll si segnalano errori di calcolo e la richiesta di documenti non necessari e impossibili da portare.

Il personale allo sportello è ostacolato da direttive che pongono dei vincoli assurdi, come l’iscrizione esclusiva a una sola cassa previdenziale. Infatti verrebbe escluso chiunque abbia versato in un’altra cassa, anche se solo in anni passati (quando uno apre una posizione previdenziale, essa resta sempre aperta).
Probabilmente qualche impiegato INPS ha cercato di essere più elastico, affrontando delle difficoltà. Interessante a proposito la testimonianza di un rispondente:

sono iscritto alla gestione separata e anche all’Enpals, e l’INPS ha eccepito questo per negarmi l’ISCRO. Ho chiesto il riesame, basandomi sulle pochissime giornate fatte con Enpals negli anni (un centinaio in 15 anni). Alla fine dopo molte telefonate con la sede territoriale INPS ho ottenuto l’indennità, ma parliamo di più di due anni per avere la prestazione. Inoltre mi hanno concesso solo due delle sei mensilità, in quanto alcune giornate Enpals ricadevano nel periodo dei mesi successivi alla domanda di Iscro e quindi secondo loro interrompevano la prestazione, ma poi l’importo liquidato è stato quello complessivo. Insomma, un macello.

Primo passo: l’informazione

Abbiamo tante volte messo in evidenza che i vincoli di accesso a Iscro erano troppo stringenti. La legge di bilancio li rende meno restrittivi e allarga la potenziale platea dei destinatari, ma il sondaggio evidenzia che il principale elemento di selezione è il non essere informati.

E ciò riguarda non solo Iscro, ma anche ALAS e Dis-coll (e riguarderà anche la neonata Indennità di discontinuità).

Non posso accedere a uno strumento se non so che esiste.

Moltissimi lavoratori autonomi pensano di non avere alcuna tutela. Certo si tratta di tutele ridotte rispetto a quelle riconosciute ai dipendenti, ma qualcosa esiste.

Sul nostro sito potete iniziare ad orientarvi, a capire se esiste una indennità a cui potete accedere, e potete trovare le principali informazioni sui diversi strumenti per chiarire se siete nelle condizioni per richiederle.

 

ACTA Ricerche

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di ACTA Ricerche tempo di lettura: 4 min
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