Argomenti

Articoli recenti

Sostieni ACTA

Fai valere i tuoi diritti di freelance! Sostieni Acta e assicurati un futuro lavorativo migliore grazie a vantaggi, convenzioni e maggiori tutele.

Cresce il consenso intorno alla nostra campagna di blocco dell’aliquota. Anche i senatori del movimento 5 stelle per il DicaNo33!

16 Novembre 2013 Acta informa

In queste due ultime settimane Luigi Plos ed io abbiamo incontrato la senatrice Nunzia Catalfo e il senatore Sergio Puglia, entrambi membri della Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato. Ci siamo portati dietro il librone con la stampa delle nostre (in quel momento) 14.000 firme e abbiamo spiegato chi siamo e cosa chiediamo. La senatrice Catalfo ci ha proposto di presentare in Commissione Lavoro e Previdenza Sociale un Ordine del Giorno che impegnasse il governo a discutere delle nostre richieste e così, puntualmente, è stato fatto. Nel frattempo il senatore Puglia aveva già presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per ottenere il congelamento dell’aumento dell’aliquota. Nell’OdG viene citato, tra l’altro, anche il nostro sondaggio condotto tra i membri ACTA. Questo l’estratto dell’OdG presentato:

ORDINE DEL GIORNO

Il Senato, ….
considerato che:gli iscritti alla gestione separata sono in maggioranza lavoratori autonomi che percepiscono
meno di 30.000 euro l’anno e lavorano con pubbliche amministrazioni e aziende;
il carico fiscale e contributivo complessivo nei confronti di tali soggetti ammonta a circa il 60% delle loro entrate, rendendo particolarmente gravoso l’ulteriore aumento della contribuzione previdenziale;
il versamento della contribuzione previdenziale per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata è demandato interamente al lavoratore stesso, senza diritto di rivalsa obbligatoria da parte del committente;
il progressivo aumento comporterà ulteriori chiusure di partite IVA causa insostenibilità dei costi in relazione al fatturato;
un sondaggio svolto dall’Associazione Consulenti del Terziario Avanzato condotto nel 2012 svela che circa un quarto degli interpellati sostiene di non avere un reddito sufficiente a mantenersi, un altro 47,7% di avere un reddito appena sufficiente a sopravvivere e che complessivamente il 27% dichiara di riuscire ad arrivare a fine mese solo grazie al reddito del partner, il 12,8% grazie ai genitori;
la categoria summenzionata non gode di alcuna forma di ammortizzatori sociali e le relative associazioni di rappresentanza sono di fatto escluse dai tavoli di concertazione;
impegna il Governo:
a impedire l’aumento dell’aliquota contributiva di un punto percentuale previsto dalle disposizioni della L. n. 92/2012;
a riordinare l’intero sistema delle aliquote contributive per la categoria dei lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata, in vista di una perequazione con i restanti lavoratori autonomi.

Susanna Botta

ARTICOLI CORRELATI

1 Commenti

  1. Andrea

    Reply

    Complimenti!! State facendo un lavoro eccezionale. Non dico altro e tengo le dita incrociate, anche se credo, pure un cieco vedrebbe le mille disparità tra lavoro autonomo e altre forme non solo nella contribuzione previdenziale.
    Grazie ancora.
    Saluti.

    17 Nov 2013

Lascia un commento

Cresce il consenso intorno alla nostra campagna di blocco dell’aliqu…

di Susanna Botta tempo di lettura: 1 min
1