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Traduzione: un mestiere in via d’estinzione

Traduzione: un mestiere in via d’estinzione?

30 Settembre 2023 Lavoro, Traduzioni tecniche, Vita da freelance

Già dall’alba del millennio, con l’avvento di Google Translate, ci fu chi vide il principio della fine per la traduzione come mestiere. E sì che, all’inizio, produceva errori esilaranti in una sintassi “fantasiosa” e veniva per questo deriso da tuttə, ma prese piede lo stesso per tradurre un semplice frasario da viaggiatore come “Mi dai il tuo numero?” o “Quanto costa?”, o magari per consultare gli orari d’apertura di un museo svedese o capire dov’è il pulsante “Acquista” su un sito di e-commerce coreano. E, per questi scopi, usare Google Translate è accettabilissimo.

Più recentemente sono giunti i large language model (LLM), ovvero la tecnologia alla base di ChatGPT, la superstar del momento che pare sappia fare di tutto, tra cui, naturalmente, tradurre da una lingua all’altra.

In effetti, i testi tradotti con ChatGPT sono, almeno a livello superficiale, simili a quelli prodotti da un essere umano. Nella sintassi non mostrano quasi i grossolani errori in stile Google Translate, e riescono pure a infilare qualche espressione idiomatica o colloquialismo per rendere il testo meno robotico.

Ma siamo proprio sicurə che questa traduzione sintatticamente corretta dica proprio quello che il testo originale voleva dire?

Eh sì, perché, anche se la sintassi migliorata di ChatGPT sembra aver risolto per sempre l’annoso problema, la traduzione rimane una questione di contenuti prima ancora che di forma.

Ecco ciò che ChatGPT non ha, rispetto aə traduttorə umanə:

1)   Responsabilità personale

Lə traduttorə è insostituibile da ChatGPT quando si assume la responsabilità del suo lavoro davanti alla legge e davanti al committente. Al contrario della traduzione automatica, lə traduttorə dev’essere consapevole dei danni che può causare un errore di traduzione: quindi non solo fa in modo di evitare gli errori più critici, ma fa del suo meglio per riparare a quelli che gli sono sfuggiti in un primo momento.

In campo medico o trattando di macchinari complessi, una traduzione sbagliata può causare addirittura la perdita di vite umane, ma anche più in piccolo, per esempio nel commercio al dettaglio, un errore di traduzione può comportare serie responsabilità. Prendiamo per esempio la traduzione della descrizione di un articolo di bigiotteria che interpreta il colore dorato (“gold” nell’accezione di colore) come oro massiccio (“gold” nell’accezione di materiale) scatenando le rimostranze dell’acquirente e sgretolando la sua fiducia nel brand o nella piattaforma di vendita. Insomma, in certi casi, affidarsi alla traduzione automatica di una lingua che non si conosce è una responsabilità più pesante di quanto si creda.

2)   Attendibilità delle fonti

Lə traduttorə è insostituibile da ChatGPT quando conosce il settore in cui traduce, la sua terminologia, lə suə destinatariə ed è in grado di giudicare quale termine usare (o addirittura capire se nel testo originale è presente un errore) per sua preparazione personale e perché sa dove reperire le fonti più autorevoli invece di affidarsi al primo risultato di ricerca di Google o alle traduzioni (a volte inventate di sana pianta) di ChatGPT.

Nell’era di “A che serve studiare? Basta googlare la risposta”, lə traduttorə che hanno studiato o comunque si sono formatə, sono l’ultimo baluardo contro la disinformazione e la corruzione delle informazioni da lingue straniere che dilaga in rete.

3)   Approccio critico (anche detto “buon senso”)

Lə traduttorə è insostituibile da ChatGPT quando esercita il suo approccio critico per capire non solo le informazioni scritte nero su bianco, ma gli obiettivi dellə committente e gli investimenti che questi ha fatto sul testo. Unə bravə traduttorə si chiede dove lə committente voglia andare a parare e riplasma il testo in modo che piloti l’attenzione dellə lettorə esattamente dove lə committente vuole.

A differenza di quanto si possa pensare, questa tecnica di buona scrittura non conta solo nei romanzi e nei testi di marketing che trasudano emotività, ma anche nelle più semplici e umili istruzioni. Un testo chiaro, che sappia andare dritto al punto, eliminando gli inutili giri di parole e colmando eventuali lacune dove necessario, è un testo che assolve meglio al suo obiettivo, con beneficio dellə utente e di conseguenza dellə committente, che avrà unə cliente soddisfattə.

4)   Esperienza sensoriale

Lə traduttorə è insostituibile da ChatGPT quando, in tutti quei campi dove il testo è associato a immagini o suoni, si dà la pena di studiare il contesto e selezionare i termini che non solo siano corretti, ma riflettano ciò che si vede. (Un esempio: se un oggetto è palesemente azzurro, non tradurre “blu” anche se in inglese è “blue”).

Perché una cosa che un LLM non può fare è percepire la realtà come fa un essere umano, cioè attraverso i cinque sensi.

Nell’epoca dello streaming, a chi non è capitato di leggere un sottotitolo scritto in lingua impeccabile ma che non c’entrava nulla con la scena sullo schermo (tipo, “Vi dichiaro marito e moglie” quando a sposarsi è una coppia omosessuale)? O di giocare a un gioco in cui gli oggetti non corrispondevano alla loro descrizione (per es. un piccolo scrigno etichettato come “forziere”, o un carro dei coloni americani chiamato “carrozza”)? Si tratta di problemi che sorgono nella traduzione multimediale quando lə traduttorə non ha accesso al contesto (o non sa come interpretarlo, nel caso dei software di traduzione automatica che – cosa sconcertante – vengono impiegati in modo sempre più massiccio in questo settore).

E il post-editing?

Non riteniamo che la traduzione sia un mestiere a rischio di estinzione, ma di sicuro è destinata a cambiare, e di seguito diamo qualche spunto allə colleghə affinché sia un cambiamento in meglio.

Il processo per cui i vari ChatGPT e Google Translate sono entrati nel mondo della traduzione è irreversibile, ma queste tecnologie potranno al massimo coadiuvare, non rimpiazzare lə traduttorə.

Anche lə committenti che volessero ricorrere al post-editing, ovvero alla pratica consistente anzitutto nel passare il testo da tradurre per un motore di traduzione automatica e poi nel farlo “sistemare” da un essere umano, per non fare pessime figure dovranno avvalersi di esseri umani che:

1)   siano molto ferratə nel settore del testo per non lasciarsi sviare dai tranelli della traduzione automatica (per es., se si parla di uno stivale, “shaft” non è “condotto” come traduce la macchina, ma “gambale”);

2)   abbiano una formazione specifica in post-editing, comprensiva di tecniche per concentrarsi sui punti critici della traduzione automatica e ottimizzare il rapporto qualità/velocità.

Non come accade ora, insomma, visto che spesso lə committenti reclutano per pochi soldi chiunque sappia più o meno due lingue e lə lanciano in un mestiere di cui non sa nulla, sperando contro ogni ragione che restituisca una traduzione a regola d’arte.

Ma allora dov’è il risparmio rispetto all’ingaggiare unə professionista specializzatə? Secondo noi, non c’è o quasi. Per questo, a nostro modesto parere, la pratica del post-editing come strategia per abbattere i costi è fortemente sopravvalutata.

Più la traduzione automatica si perfezionerà, meno la figura dellə traduttorə coinciderà con “una persona che sa due lingue e occasionalmente le sfrutta per guadagnare qualcosa”.

Lə traduttorə post-ChatGPT dovranno essere:

Professionistə

che si assumono la piena responsabilità della resa del testo nella loro lingua. Che traduciamo il manuale di una centrale nucleare o un gioco per smartphone, trattiamo sempre con rispetto il lavoro, che è frutto di un preciso investimento fatto su di noi dallə committente e può avere conseguenze su chi usufruisce della traduzione. Se qualcunə è dispostə a pagare (il giusto) per tradurre un testo, quel testo è importante e merita la nostra piena attenzione. Il tradurre puntando alla quantità a scapito della qualità non sarà più una strategia sostenibile, perché ChatGPT tradurrà più in fretta di noi e lo farà gratis.

Espertə

che padroneggiano l’argomento che traducono o perché lo hanno studiato o perché hanno lavorato loro stessə nel settore o a stretto contatto con gente del settore. È vero che ormai ogni informazione è a portata di clic su Google… sepolta da terabyte di informazioni false, errate, imprecise o corrotte. In questo contesto, chi ha informazioni di prima mano ed è in grado di discernere il vero dal verosimile e dal falso, ha un enorme vantaggio. Approfondiamo sempre, risaliamo alle fonti e valorizziamo la nostra esperienza, perché oggi più che mai è il nostro punto di forza.

Consulenti

che non si limitano a tradurre quello che c’è scritto e poi que sera, sera. Chi commissiona a noi una traduzione invece di ricorrere a Google Translate/ChatGPT fa un investimento; non acquista solo una manciata di parole tradotte, ma la nostra conoscenza del settore e del pubblico di riferimento, la nostra sensibilità culturale, il nostro buon senso, la nostra creatività e ingegnosità. Non svalutiamoci svendendo tutto questo per poco, ma neanche lesiniamo il nostro tempo e la nostra attenzione: poniamo domande allə committente, offriamo alternative, motiviamo le nostre soluzioni e prendiamoci a cuore il successo del progetto come se fosse nostro.

Esseri umani

che sanno immedesimarsi nellə destinatariə del testo e far uso dei cinque sensi per cogliere tutti gli elementi extratestuali, al contrario della traduzione automatica che è “cieca e sorda” a tutto ciò che non può essere convertito in byte. Quando lavoriamo su un testo multimediale, chiediamo i materiali di riferimento come video, immagini, tracce audio, build dei giochi e studiamoli. Richiederà più tempo ed energie? Sì. Questo tempo e queste energie dovrebbero essere inclusi nella tariffa che chiediamo? Sì. Il prodotto finale sarà valso i nostri sforzi e l’investimento dellə committente? Sì. Dopotutto, avendo un’opzione di traduzione automatica gratuita, che senso ha spendere denaro per unə traduttorə umanə senza sfruttarne appieno le potenzialità?

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