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Sto avviando la prima collaborazione da freelance: quali sono le cose che devo dire e chiedere al committente?

16 Giugno 2020 Lavoro, Prontuario Redacta

Prima di accettare un lavoro da freelance nell’editoria, come in ogni settore, è importante definire l’incarico e i suoi tempi; mettere in chiaro entità, modalità e tempistiche di pagamento; non accettare o iniziare un lavoro senza le adeguate garanzie.

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, l’editoria è un settore che si muove velocemente. In questo scenario è possibile che tu abbia con il committente un contatto frettoloso e/o informale, in cui gli aspetti “normativi” della commissione vengono esaminati velocemente o dati per scontati.

Invece per i freelance, specie se alle prime armi, è fondamentale la chiarezza, in almeno tre ambiti: la definizione del lavoro e dei suoi tempi; la definizione del compenso; l’accordo su modalità e tempistiche di pagamento.

Di che lavoro si tratta?

Stabilire di cosa ti dovrai occupare è fondamentale sia per fare una previsione di impegno sia per cominciare a immaginare il compenso che ritieni adeguato. Le prestazioni possono avere nomi leggermente diversi a seconda delle redazioni, o comprendere sotto un unico cappello più lavorazioni: chiarisci con il committente quali sono i tuoi compiti e dove invece il tuo lavoro, e la tua responsabilità su di esso, termina.

Chiedi anche quanto tempo hai per svolgerlo: è importante nella definizione del compenso. Subito dopo aver ricevuto le informazioni fondamentali, infatti, è necessario chiarire entità del compenso e modalità e tempistiche di pagamento.

Quanto mi paghi?

In ambito editoriale il compenso spesso è proposto direttamente dal committente, ma è bene comunque concordare se si tratta di una tariffa a forfait o a cottimo (per es., un lavoro pagato “a cartella” o “a pagina”). Questo non significa che la cifra proposta sia inamovibile: tenendo conto sia della tipologia di lavoro sia dei tempi entro cui devi svolgerlo, hai la possibilità di contrattare. Per esempio, una buona pratica è il pagamento dell’urgenza: se ti si chiede di portare a termine una lavorazione in tempi particolarmente ristretti, è buona norma che venga pagata di più – di solito un 30% in più del compenso “normale”. In ogni caso, a prescindere da questa o altre pratiche più o meno standard, un’attenta valutazione dei tempi deve entrare nel bilancio che ti porta a scegliere se accettare o rifiutare un lavoro e a stabilire l’entità di un compenso per te dignitoso.

Non dimenticare di chiedere se le cifre che vengono menzionate sono lorde (la cifra su cui tu o il committente pagherete successivamente le tasse) o nette (può accadere se lavori a ritenuta d’acconto o sei in regime di diritto d’autore: quindi la tua notula conterrà il compenso concordato più l’entità delle tasse, secondo il tuo regime d’appartenenza).

Per contrattare tempistiche di lavorazione ed entità del compenso, potresti avere la necessità di visionare il materiale in questione. Chiedi anche se c’è la possibilità di rinegoziare il compenso, e aumentarlo, nel caso in cui il lavoro si riveli più oneroso di quanto previsto inizialmente.

Come mi paghi… e quando?

Ora devi stabilire come farti pagare. Esistono differenti forme di inquadramento della collaborazione, a cui corrispondono netti diversi e diverse forme di pagamento. Alcune fra le più utilizzate sono:

  • prestazione occasionale, con pagamento con ritenuta d’acconto;
  • cessione dei diritti d’autore, il cui pagamento prevede una deduzione forfettaria e una ritenuta d’acconto;
  • collaborazione professionale, con emissione di fattura;
  • collaborazione coordinata e continuativa, con pagamento mensile o una tantum equiparato a quello dei lavoratori parasubordinati.

È comunque buona norma informare il committente, nel momento in cui si discute il compenso, della forma di collaborazione e pagamento che intendi adottare, di modo che anche lui possa organizzare la gestione amministrativa.

Quanto alle tempistiche di pagamento, ricorda sempre che per lo Statuto del Lavoro Autonomo ogni fattura deve essere pagata entro 30 giorni dalla data di emissione. Con un accordo scritto questo termine potrà essere prolungato fino a 60 giorni.

Nonostante tutto, potresti ritrovarti in situazioni anche molto diverse rispetto a quanto previsto dallo Statuto. Non dimenticare però che hai in ogni caso la possibilità di:

  • chiedere pagamenti dilazionati in tranche periodiche, anziché alla consegna o al saldo finale del lavoro (specie per commissioni molto onerose e prolungate nel tempo);
  • chiedere un acconto.

Una firmetta qui

Il nostro consiglio è di non cominciare o accettare un lavoro senza assicurarti di avere prima le migliori garanzie possibili in relazione a tutti i punti sopra indicati: cerca di far seguire a un eventuale contatto telefonico almeno una mail di riepilogo (se non la ricevi, inviala tu!).

Ti ricordiamo inoltre che la legge sul diritto d’autore tutela autrici e autori (scrittori, traduttori, fotografi, illustratori ecc.) prevedendo per ogni prestazione l’obbligo di un contratto in forma scritta: assicurati di firmarlo contestualmente all’accettazione del lavoro. Se il committente non te lo fornisce, proponilo tu stesso: sui siti di associazioni come Strade o Autori di Immagini è possibile trovare modelli da utilizzare e adattare.

Se non sei un’autrice o un autore, ma la tua è una commissione particolarmente lunga o onerosa, è comunque bene accompagnarla a un contratto o a una lettera d’incarico siglata da entrambe le parti.

Buon lavoro!

Redacta

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di Redacta tempo di lettura: 3 min
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