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#jobsActa approda su Socialbombing.org

8 Ottobre 2014 Acta informa, Eventi, Lavoro

Per ampliare la portata del nostro #jobsActa e far arrivare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi un messaggio che non potrà ignorare, abbiamo lanciato una campagna su Socialbombing.org. Renzi riceverà il messaggio attraverso più mezzi: social network (Twitter, Facebook e GooglePlus), giornali, TV, radio, pubblicità online, manifesti, volantini e altri canali capaci di generare rumore mediatico.

Aderisci alla campagna per chiedere a Matteo Renzi di porre le basi per rivedere il welfare e dare cittadinanza ai diritti di tutti i lavoratori, dipendenti o indipendenti che siano! Chiediamo di essere ascoltati! Chiediamo che apra anche a noi la “Sala Verde” per discutere le nostre proposte.

Fai clic su AGISCI e diffondi il nostro messaggio!
SB_Agisci
Se non hai un account social e non hai alcuna intenzione di aprirne uno, ma vuoi comunque contribuire alla promozione della campagna, puoi sostenere parte dei costi di pubblicità aiutandoci a sponsorizzare #jobsACTA e facendola così conoscere a più persone possibile.
E ricorda “senza di te, non c’è ACTA!”, grazie!
Samanta Boni

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1 Commenti

  1. emanuela cassol

    Reply

    Gentile Ministro,
    sono insegnate, traduttrice e interprete free-lance da 20 anni. Negli ultimi anni è dura, il cliente mira al risparmio, molte agenzie offrono 8 euro a cartella (prima delle tasse) e molte scuole di lingua (alcune anche rinomate) non offrono più di 10 euro a lezione (prima delle tasse), altre anche meno, ma ho rifiutato.
    Oltre a tasse e contributi, noi liberi professinisti abbiamo a nostro carico materiale e strumenti di lavoro, commercialista, sui 2000 euro l’anno, assicurazione vita e malattia.
    Credo non sia necessario che le stia a spiegare che un cliente non è tenuto nemmeno ad avvisarci se ritiene di non avere più bisogno dei ns servizi, che non essite per noi alcuna tutela, nessun tfr…Se il giorno di un congresso ci si sveglia con 40 di febbre non si può di certo non presentarsi, perderemmo il cliente e anche il compenso previsto (il tempo perso a preparasi per il congresso saltato non verrebbe pagato), d’altro canto anche presentarsi comporta i suoi rischi: difficile che una simultanea venga bene con 40 di febbre….
    Il compenso di un libero professinista è unicamente frutto del suo lavoro, del suo impegno, degli investimenti fatti per poterlo svolgere, gli studi, gli strumenti di lavoro, la passione e il coraggio di rinunciare a uno stipendi fisso.
    Ma tale impresa qui in Italia si sta facendo sempre più difficile. Una volta pagati strumenti di lavoro, tasse, contributi, anticipi, assicurazione e commercialista, resta davvero poco. Io sto meditanto di tornare all’estero, dove la mia professione è rispettata e pagata conseguentemente, dove le tasse non sono così alte e dove avere un figlio non è impossibile (vd costo asili).
    Cordialmente
    Emanuela Cassol

    8 Ott 2014

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#jobsActa approda su Socialbombing.org

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