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ACTA incontra la Freelancers Union

17 Dicembre 2011 News

Un’occasione unica, forse storica per gettare un ponte tra l’Italia e il mondo dei freelance americani. Abbiamo approfittato del passaggio di Sara Horowitz in Europa per incontrare la Freelancers Union, l’associazione che più di ogni altra ha saputo dare una voce agli independent worker e alla quale guardiamo da anni con interesse, vista la grande capacità di coalizione e le iniziative sempre ben congegnate (ultima, in ordine, la creazione di un servizio online in cui giudicare i clienti pubblicamente, attraverso balanced scorecard).

In verità è stata lei, Sara, a chiedere a John Brazier (dell’associazione britannica PCG -Professional Contractor Group, con cui siamo in contatto attraverso l’EFIP, gruppo europeo che riunisce le associazioni di freelance) se conoscesse nel nostro Paese la rappresentanza dei lavoratori autonomi e così, passando per Londra, oggi Milano e New York sono decisamente più vicine. L’incontro, davvero molto informale, è servito a presentare alcune caratteristiche del nostro mercato e discutere di problematiche che a tutti gli effetti non sono per nulla distanti, a partire da assistenza, previdenza sociale e tempi di pagamento.

La filosofia che guida l’azione della Freelancers Union – ci hanno ricordato – si basa sull’idea di new mutualism, intorno alla quale la Horowitz si è espressa di recente sulle colonne del New York Times e in una bella serie di articoli su The Atlantic, ovvero sull’idea che sia possibile da una parte trovare reciproco aiuto tra freelance anche nelle piccole cose, su scala locale, disintermediando meccanismi di finanziarizzazione del valore di scambio, dall’altra di condividere risorse e impegno tra i lavoratori per fare fronte a questioni comuni di larga portata, riforme e accordi, in primo luogo affrontando con voce unitaria trattative negoziali con operatori del mondo della sanità, dei servizi o con la stessa politica. Un’idea molto vicina al nostro modo di fare.

Ci hanno chiesto quale fosse la nostra strategia. Fare dialogare il mondo dei freelance, abbiamo risposto, portando allo scoperto, attraverso la stampa, il nostro sito, gli incontri che facciamo o le azioni di protesta e di pressione politica, il valore del lavoro autonomo in Italia, puntando a creare una coalizione di nuova generazione per difendere e guadagnare diritti che non abbiamo ancora. Sul piano dei servizi siamo più indietro rispetto alla Freelancers Union, abbiamo ancora molta strada da fare, ma è proprio per questo che ci siamo lasciati con l’idea che il mutualismo possa esistere ed essere praticato anche a distanza, tra associazioni professionali come le nostre.

Abbiamo lasciato loro una copia del nostro Manifesto e Sara, sempre cortese, ha promesso che darà notizia di questo nostro incontro ai suoi 150.000 iscritti. Possiamo dire di avere posato la prima pietra per questo ponte tra freelance. Ora viene il bello, costruire un buon dialogo.

Incontro con Sara Horowitz

Sara Horowirtz, seconda da sinistra. I consiglieri ACTA Sergio Bologna, primo a destra, e Dario Banfi, primo a sinistra

ACTA

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2 Commenti

  1. Loris Cantarelli

    Reply

    well done, pals… e sperèm, come disèm chi a Milàn… 😉
    BUON ANNO Italia!

    10 Gen 2012
  2. Pingback: ACTA

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ACTA incontra la Freelancers Union

di ACTA tempo di lettura: 2 min
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