Argomenti

Articoli recenti

Sostieni ACTA

Fai valere i tuoi diritti di freelance! Sostieni Acta e assicurati un futuro lavorativo migliore grazie a vantaggi, convenzioni e maggiori tutele.

Lo statuto per il lavoro autonomo della Regione Veneto

4 Dicembre 2009 Lavoro

La Regione Veneto si è proposta di intervenire con una politica per il lavoro autonomo, intesa in senso ampio e non soltanto legata soltanto al mondo delle imprese. Per questo ha definito uno Statuto Regionale del Lavoro Autonomo che è possibile leggere e valutare scaricando questi documenti:

La proposta avanzata è molto innovativa rispetto a quanto fatto da altre Regioni. La Lombardia, per esempio, che pure in quanto a presenza di lavoro autonomo non è da meno e che certamente è il centro del nuovo lavoro autonomo professionale, ha appena approvato l’estensione della dote formativa al lavoro autonomo, ma soltanto con riferimento ad alcuni target specifici e di fatto escludendo i professionisti autonomi.  

Sono apprezzabili nella proposta della Regione Veneto:

  • il voler agire per l’individuazione dell’equo compenso;
  • il ricorso ai voucher per formazione e altri servizi;
  • il riconoscimento di voucher per l’acquisto di servizi di cura.

Elementi più deboli sono invece:

  • l’idea che si possa includere il lavoro parasubordinato nel lavoro autonomo;
  • la presenza di modelli teorici troppo orientati al lavoro dipendente. Anche se si parla in senso ampio di lavoro autonomo, sembra che i modelli sottostanti siano quelli del lavoro dipendente o del lavoro autonomo più tradizionale;
  • l’estensione della Borsa Lavoro. Ha senso per il lavoro autonomo? Non sembra funzioni neppure per quello dipendente;
  • la visione distorta del “finanziamento agevolato”. Nel documento parla di agevolazioni per l’avvio di attività proposte per target specifici (giovani, donne…) e società. Sono proposte che sembrano replicare modelli di politiche per lo start-up di impresa, ampiamente utilizzati con risultati spesso dubbi. Nel lavoro professionale molto spesso i finanziamenti non servono al momento dell’avvio (frequentemente si inizia con qualche cliente captive e comunque gli investimenti iniziali possono essere molto modesti), ma più tardi. Più in generale servirebbero misure per accedere velocemente e a buone condizioni al credito anche soltanto per affrontare un ritardo nel pagamento di un cliente, un periodo di malattia etc.;
  • le misure per la formazione. Occorrerebbe chiarire se la formazione è soltanto quella convenzionata (spesso di medio o bassa qualità) oppure se i voucher sono spendibili anche al di fuori di essa o all’estero.

Per leggere l’intera proposta di Legge:
STATUTO REGIONALE DEL LAVORO AUTONOMO

Anna Soru

ARTICOLI CORRELATI

1 Commenti

  1. Andrea Facco

    Reply

    La Proposta della regione Veneto alla quale io appartengo mi sembra molto utili, per il sostegno finanziario, assistenza per chi perde lavoro, eliminazione di tasse, ora non ho letto tutti i testi, ma sicuramente si va in una direzione giusta. Resta da capire quante altre Regioni saranno in grado di captare questa svolta, ma resta il fatto che la previdenza ha un valore intrinseco importante perchè da una parte colpisce la liquidità perchè è una tassa per cui toglie reddito e quindi possibilità di Investimenti per l’attività e personali, dall’altro è fatta per la pensione, per cui è pensata al futuro, peccato che però ci daranno un futuro da fame e iniquo rispetto ad altre categorie di lavoratori.

    7 Dic 2009

Lascia un commento

Lo statuto per il lavoro autonomo della Regione Veneto

di Anna Soru tempo di lettura: 2 min
1