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Il Corriere denuncia la morte del forfettone

8 Luglio 2011 Fisco, Lavoro

La morte del forfettone
In un articolo sul Corriere della Sera che inizia in prima pagina dal titolo “Le partite Iva e il rischio di tasse più alte”, Dario Di Vico ben interpreta le nostre reazioni sulla manovra finanziaria.
Scrive infatti:

Prima un sospiro di sollievo e poi invece giù con la calcolatrice a fare i conti.
Lo stato d’animo delle partite Iva di fronte alla manovra di rientro dal debito è altalenante. Il rischio che i contributi previdenziali obbligatori da versare alla gestione separata dell’Inps passassero in una notte dal 26 al 33% ha fatto tremare consulenti e altri professionisti con partita Iva. La norma è stata presa in seria considerazione dalle strutture ministeriali incaricate di preparare “i tagli” ma poi fortunatamente è stata derubricata. E ora però l’attenzione e le preoccupazioni delle partite Iva si è spostata sulla “morte del forfettone”.

Con il decreto Tremonti il forfettone salta o meglio cambia pelle: scende drasticamente al 5% ma solo per coloro i quali hanno iniziato l’attività negli ultimi cinque anni o vorranno iniziarla adesso . (In un primo tempo era stato previsto anche un limite anagrafico, 35 anni, che è stato eliminato nella stesura finale)

Riporta poi stime ACTA sull’aumento della pressione fiscale che ne potrà derivare (+6-9% per chi ha un imponibile tra i 20 e i 30.000 euro) e dà voce al nostro timore  che l’aumento dei contributi possa essere solo rinviato.

Siamo sempre sul chi vive – dice Anna Soru, presidente di Acta – La tentazione di far cassa con i nostri redditi è ricorrente, i sindacati confederali sono favorevoli in linea di principio e, visto che non abbiamo lobby che ci difendono, già oggi paghiamo dieci punti in più dei professionisti tutelati da Ordini.

Amministratore del Sistema

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5 Commenti

  1. tizcor

    Reply

    È una sciagura… e chi si trova all’improvviso a guadagnare molto meno dell’anno precedente perché mai non dovrebbe poter passare al vecchio regime per i contribuenti sotto i 30mila euro?

    8 Lug 2011
  2. Paola

    Reply

    Ciao, mi permetto di farvi notare che questo e gli altri articoli sul forfettone depennato si trovano nella Rassegna Stampa Italia di Acta (1a pagina in basso a destra). La mia considerazione piange un’iniziativa che ha insinuato in me il dubbio che i nostri governanti, soprattutto gli esperti in materia economica, siano davvero intelligenti o davvero esperti. Sappiamo oramai bene che tutte le manovre economiche sono foriere di sacrifici per quella o l’altra categoria economica, lavorativa, ecc. Ma certo, quel rifugio per lavoratori in difficoltà come il regime dei minimi, è parso troppo poco redditizio per non cancellarlo tutto d’un colpo. E’ parso moralmente accettabile ed equo cancellare un regime che offriva un po’ di ristoro ai redditi meno alti. Non sono solo grandemente delusa, ma ora devo cercare di capire perché il vitalizio dei parlamentari anche solo dopo una legislatura è considerato MORALE e legittimo ed equo (se non ho capito male, ma almeno non me la tiro da esperta), mentre un regime fiscale un po’ meno duro, per redditi inferiori e che dava soprattutto un po’ di sostegno a chi è in difficoltà no.

    11 Lug 2011
  3. Anonima satira

    Reply

    Ciao, stanotte voglio fare satira.

    Permettetemi di sdrammatizzare facendo il verso al nostro bel paese e agli studi di settore: chi potrà pagare gli adeguamenti pagherà (anche se pagando è un ammissione di aver evaso o eluso che da parnoico che sono non mi farebbe stare tranquillo), gli altri che non pagheranno potrebbero subire accertamenti e conseguenti presunzioni di colpevolezza… Che io sappia non è dato di conoscere da cosa nascono le presunzioni di colpevolezza per impedirci di difenderci a priori (tutti sono innocenti fino a prova contraria, ma non davanti al fisco)…

    Continuo a sdrammatizzare e ironizzare pensando alla redistribuzione dei redditi da chi lo lavora (o chi si è arrichito nelle precedenti generazioni e per non restare con le mani in mano è divenuto autonomo) a chi fa parte delle caste… le imprese che sono state scelte saranno pressochè monopoliste molto vicine a chi comanda, inattaccabili, gli altri cadranno prima o poi tra accertamenti, clienti in malafede con richieste per danni inesistenti e macchina del fango relativa, da tutto questo chiunque può avere solo danni anche se risulterà innocente da tutto…

    Sdrammatizzo e ironizzo pensando al fatto che se saremo così testardi da proseguire il nostro lavoro dovremo prepararci e tenerci la contabilità da soli o supervisionare chi la tiene che sembra strano ma sono i primi che ci potranno rovinare…

    Stasera voglio fare satira anche sui professionisti che vi terranno i conti su fotocopie, quando scoprirete che hanno tenuto una doppia contabilità e quando scoprirete tutto questo vi accorgerete quanto infame e ingordo può essere l’essere umano, da voi pagato regolarmente e il suo potere di ricattare il suo cliente, di indirizzarlo male, per far arricchire in modo illecito altrui persona… la legge guarda caso è fatta in modo tale che dei loro crimini ne risponderete voi per primi, loro forse…

    Occhio alle informazioni casualmente “errate” che vi faranno avere sia i “professionisti di fiducia” e sia i dipendenti statali preposti ai controlli, pretendete le loro informazioni sempre per iscritto: se non vogliono mettere nulla per iscritto probabilmente è una truffa (soprattutto se li conoscete e ne avete fiducia, a maggior ragione se andranno ogni domenica a messa o altro). La truffa in cui potreste cadere vi causerà una serie di danni o la possibilità di cadere in preda degli squali molto grossi e feroci e per ultimo il più grosso squalo di tutti, lo stato.

    Scoprirete che in certi casi la responsabilità civile dei professionisti che si occupano dei conti o se ne sono occupati, scadrà prima della prescrizione di reati che possono venire fuori dalla cattiva tenuta dei conti in caso di accertamento. In altre parole ne rispondete solo voi… In caso di ingiusta multa vi pagherete l’avvocato tributarista, tasse varie per il ricorso e altro ancora, fino a scoprire che anche se siete innocenti dovrete pagare lo stesso, sempr che non siate molto lesti e spregiudicati a diventare nullatenenti…

    Se poi vi lamentate del professionista di una delle caste che alla luce del giorno vi ha evidentemente truffato, magari lui evadendo per primo il fisco (ma lui lo può fare)… la butto lì mentre voi pensavate ancora a dormire tra 4 guanciali il professionista cercava di screditarvi dicendo che non volete pagarlo e non sapete cosa inventare (e lo farà ancora con più gusto con i vostri soldi in tasca)… voi invece se parlate di qualunque cosa preparatevi a rispondere del reato di diffamazione (che non scatta solo se si diffondono notizie false, ma anche se si diffondono notizie vere). Scordatevi di denunciare la cosa è meglio per la vostra salute, costa meno ben altra giustizia che è l’unica che si può avere…

    Quindi morale della favola siamo già in un paese oligarchico e questa riforma prepara una in…..a epocale alla popolazione, il formarsi e il favorirsi di monopolisti o il riprodursi di sistemi oligarchici in tutti i settori economici… svegliamoci la democrazia è finita e inchiniamoci a chi regna e occhio alle lamentele o ci legnano, ci ammazzano e infangano il nostro buon nome per giustificare le loro azioni… Infine pregate che nessun oligarca, nemmeno quello di più basso livello o il meno capace vi prenda sotto mira: sono loro che scelgono i loro nemici e non voi che ve li farete. Nulla cambierà, loro faranno sempre parte delle caste anche se immeritatamente, mentre voi anche se avete tutte le ragioni non lo siete e dovete accettare di subire…

    Ci sono 2 atteggiamenti che la popolazione potrà seguire e anche se faccio satira ne dirò solo uno, quello meno cruento: inchinarsi a chi comanda e pregare che non se la prendano mai con noi o un nostro congiunto, se lo faranno dovrete avere lo stomaco di ringraziare e salutare, anzi speriamo di entrare nelle loro grazie per simpatia come schiavi liberti, che si rendano conto che tutti vogliamo sopravvivere e che forse qualche merito di entrare in paradiso ce lo possiamo avere e questo ci eviti il peggio… almeno per simpatia!!!

    Fortunatamente in tutto questo mio lungo monologo scherzo e faccio solo innocua satira, altrimenti sarebbe davvero dura la vita che ci aspetta…

    12 Lug 2011
  4. roberto

    Reply

    Il c.d. forfettone era e resta una misura ridicola ed inapplicabile per la stragande maggioranza dei contribuenti, per una semplice ragione tecnica che tutti dimenticano: essa prevedeva e prevede ANCHE il tetto massimo di 15.000 euro di investimenti nel triennio, comprese le spese per la locazione della sede, pena la decadenza dai benefici! Ditemi voi chi può rispettare un limite simile, soprattutto se apre una nuova attività! Per di più questi geni della finanza hanno anche previsto con l’attuale formulazione del forfettone la decadenza degli altri sistemi di agevolazione, quello dei minimi ed il c.d. forfettino (che, per inciso non aveva il limite dei 15.000 euro). Si resta senza parole di fronte a queste pseudo-riforme… Povera Italia!

    18 Lug 2011

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Il Corriere denuncia la morte del forfettone

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