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Nuovi orientamenti sugli Studi di Settore

19 Aprile 2009 Fisco, News

Il Fisco si impegna a tenere conto, pur se in modo selettivo, della crisi economica nell’applicazione degli Studi di Settore, dei quali conferma, però, la centralità nel contrasto all’evasione delle piccole imprese e del lavoro autonomo. Punta perciò a rafforzare le risultanze di Gerico (software che consente di valutare la congruità dei redditi dichiarati con gli Studi di Settore) con l’uso del redditometro, ma le integra con indagini finanziarie per le verifiche nei confronti dei professionisti, che scontano gli effetti della crisi in modo diverso dagli altri contribuenti.

Questa decisione di rafforzare, con il ricorso ad altri strumenti di verifica, la valenza probatoria degli Studi di Settore ne ammette implicitamente le carenze strutturali a livello giuridico (già evidenziate dalla giurisprudenza di merito e di cui già tengono conto da tempo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate agli uffici finanziari periferici, molti dei quali però continuano nella pratica a non recepirle).

C’è stata anche una specifica raccomandazione a evitare ogni automatismo nell’effettuazione dei controlli relativi al 2008 ed al 2009, nei confronti dei redditi che risultassero non congrui. Per contro si prevede la possibilità di verifiche anche nei confronti di contribuenti congrui rispetto agli Studi di Settore.

Sono state dedicate ingenti risorse dell’Amministrazione finanziaria alle verifiche nei confronti delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi, ma finora con risultati relativamente modesti.

Le strategie del Fisco nei confronti delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi, come descritte in alcuni articoli recentemente pubblicati su Il Sole 24ore, sono sintetizzabili come segue:

  • Il governo e l’Amministrazione finanziaria intendono andare incontro ai professionisti e alle piccole imprese alle prese con la crisi in atto. Ciò non significa, tuttavia, che si avrà una sterilizzazione degli Studi di Settore ai fini dei controlli: al contrario è stata ribadita la centralità dei risultati di Gerico (il software che consente il calcolo della congruità per gli Studi di Settore) per il controllo dei contribuenti. Si intende invece introdurre negli stessi Studi di Settore correttivi che dovrebbero essere in grado di tener conto della dinamica di gruppi omogenei di imprese, della situazione di mercato a livello territoriale e della performance della singola attività, in relazione alla contrazione di ricavi/compensi subita. Inoltre, si assicura che i controlli verranno effettuati senza alcun automatismo;
  • In particolare, nel documento elaborato dalla Commissione di esperti degli Studi di Settore si afferma che per il 2008 ed il 2009 gli Studi di Settore dovranno essere accompagnati da altri elementi che consentano di rafforzare la pretesa tributaria. Questi altri elementi potrebbero essere quelli emergenti dal redditometro, come annunciato dall’Amministrazione finanziaria. Andrebbe, tuttavia, osservato che la stessa Agenzia delle Entrate ha da tempo diffuso una circolare interna con la quale si ammette che gli Studi necessitano in sé di supporto probatorio, quindi non soltanto nel suddetto biennio, perché gli studi da soli non bastano a qualificare la presunzione semplice, quale è quella fondata sugli studi stessi (cioè a renderla grave, precisa e concordante, come richiesto perché abbia valenza probatoria);
  • Ribadita la centralità degli Studi di Settore, in una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate viene, tuttavia, precisato che l’attività di controllo potrà riguardare anche i soggetti congrui rispetto ai risultati di Gerico, soprattutto nelle situazioni di “appiattimento” alle risultanze degli Studi, quando risultano costanti in più anni;
  • Per tenere conto della crisi, la SOSE (Società per gli Studi di Settore) sta mettendo a punto dei correttivi a Gerico. Tuttavia, si rende necessario anche fissare un elenco di situazioni residuali per permettere a coloro che non fossero rappresentati dai correttivi di indicare che, trovandosi nelle situazioni “fuori correttivi”, il mancato adeguamento è giustificato. A tal fine si agirà come in passato è stato fatto per i “marginali”: sarà cioè individuata una serie di situazioni che i contribuenti potranno indicare come cause del mancato adeguamento a Gerico “corretto”;
  • Secondo le analisi della SOSE, a livello aggregato i professionisti sembrano tenere meglio degli altri soggetti in esame. Per le varie categorie di professionisti, però, gli effetti della crisi tendono a manifestarsi in modo temporalmente sfasato, cioè con un certo ritardo rispetto a quanto previsto per gli altri settori. In ogni caso, in quasi tutte le categorie di professionisti la percentuale dei soggetti in declino dal punto di vista economico appare stabile rispetto agli anni scorsi;
  • Come si diceva, l’Amministrazione finanziaria intende rafforzare i risultati di Gerico con l’uso, già in fase di selezione, del cosiddetto redditometro e, soprattutto nei confronti dei professionisti, con indagini sui movimenti finanziari. Gli elementi di capacità contributiva emersi nei confronti di una persona fisica titolare di reddito di lavoro autonomo o di impresa serviranno a supportare l’accertamento da Studi di Settore nel caso in cui il contribuente non dovesse risultare congruo. In questo modo l’Agenzia delle Entrate, almeno a livello centrale, ribadisce, seppure implicitamente, la necessità che l’accertamento da Studio di Settore debba essere supportato (a cura dello stesso Ufficio) da altri elementi, non potendo conseguire al semplice automatismo della dichiarazione da parte del contribuente di ricavi/compensi in misura inferiore a quella ritenuta congrua da Gerico. Questa circostanza può apparire scontata sia alla luce delle ultime circolari della stessa Agenzia (n.5/E e n.44/E del 2008) sia, soprattutto, alla luce della copiosa giurisprudenza di merito. In realtà, com’è ben noto agli addetti ai lavori, non è sempre così pacifica presso gli uffici periferici dell’Amministrazione finanziaria, i quali non di rado continuano a ritenere sufficiente, per rettificare la dichiarazione del titolare di reddito di lavoro autonomo o di impresa, lo scostamento da Gerico;
  • Come chiarito dalle pronunce di diverse Commissioni tributarie, incombe sull’Amministrazione finanziaria, che intende rettificare i ricavi/compensi in base agli Studi di Settore, un duplice sforzo probatorio:
    • devono sussistere gravi incongruenze tra quanto dichiarato dal contribuente e quanto previsto dallo studio di settore;
    • lo studio di settore dev’essere idoneo, nel caso concreto, a “fotografare” la reale situazione del contribuente cui si ritiene di volerlo applicare;
  • In questo contesto, l’utilizzo dell’elemento della sproporzione la reale situazione del contribuente cui si ritiene di volerlo applicare della capacità di spesa rispetto al reddito complessivo non sembra contribuire molto alla dimostrazione delle gravi incongruenze, atteso che queste devono essere riferite all’entità dei ricavi/compensi dichiarati in misura inferiore rispetto a quelli congrui (e non a quelli palesati rispetto alla – sproporzionata – capacità di spesa che attiene invece il reddito complessivo e non i ricavi/compensi). Ciò, evidentemente, volendo interpretare letteralmente le norme. Si ritiene, tuttavia, anche alla luce del consolidato orientamento della Cassazione, circa la ricorrenza della gravità, precisione e concordanza richiesta dalla norma dell’art. 39 primo comma lettera d), che non sarà semplice convincere i giudici che la non congruità di Gerico unita a una ingiustificata capacità di spesa del contribuente non sia sufficiente a motivare la rettifica della dichiarazione;
  • La circolare 13/E dell’Agenzia delle Entrate, contenente gli indirizzi operativi per il contrasto all’evasione, dà l’indicazione agli uffici periferici di partire dal 2006 e di riservare alle annualità precedenti attenzione quando emergano elementi tali da indurre a ritenere proficuo l’approfondimento. Per l’accertamento sintetico (redditometro) entrano nel mirino beni e prestazioni di servizi di lusso (per es. quelle effettuate da tour operator, centri benessere, circoli, iscrizione dei figli alle scuole private ecc.). Le indicazioni della circolare mirano a realizzare non soltanto controlli più efficaci, ma anche indurre un miglioramento dei comportamenti dei contribuenti attraverso l’adempimento spontaneo. E per evitare il contenzioso si richiama l’importanza degli strumenti deflattivi dello stesso contenzioso (accertamento con adesione, ecc.);
  • Relativamente al 2004 è prevista l’applicazione del redditometro alle persone fisiche e ai soci che in quell’anno non erano risultati in linea con i risultati di Gerico. Nella comunicazione di servizio n.14 inviata in questi giorni agli uffici periferici delle Entrate, nella quale vengono fornite indicazioni specifiche sul ricorso agli indicatori di capacità contributiva per blindare le contestazioni mosse ai soggetti che si scostano dagli Studi di Settore. L’abbinamento Studi di Settore-redditometro renderà, nelle intenzioni dell’Agenzia delle Entrate, più difficile ai contribuenti di Gerico spuntarla facilmente nel contraddittorio, nell’ambito del quale l’ufficio dovrà valorizzare gli “elementi di capacità contributiva in suo possesso in modo da conferire maggior sostenibilità all’accertamento stesso”. Come si è detto, quindi, il redditometro potrà essere utilizzato dal Fisco per fornire quell’ulteriore elemento necessario, secondo un’ormai consolidata giurisprudenza, per motivare l’accertamento fondato sugli Studi di Settore. Oltre agli elementi previsti dall’apposito decreto ministeriale, si aggiungerà presto una serie di “costi” che possono segnalare un tenore di vita al di sopra delle possibilità dichiarate al Fisco (viaggi, scuole, aste, leasing, ecc.). Al momento gli uffici periferici dovranno concentrarsi su due elementi di capacità contributiva (automobili di potenza fiscale pari o superiore a 21 cavalli e incrementi patrimoniali) in particolare per le incongruità relative all’anno 2004;
  • E’ stato osservato come Gerico abbia carenze strutturali a livello giuridico e che a queste carenze si sia ampiamente rimediato a livello psicologico. La stessa revisione degli Studi per tenere conto della crisi non sarebbe probabilmente necessaria per una presunzione semplice come è quella fondata sugli Studi di Settore. Ma è fondamentale l’aspetto psicologico che si è creato intorno agli studi: più attendibili sono i risultati di Gerico, più possono risultare convincenti per indurre il contribuente ad adeguarsi. La stessa cosa vale per il ventilato utilizzo del redditometro per avvalorare i risultati degli studi: serve per indurre i contribuenti a fidarsi sempre più di Gerico;
  • Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha dichiarato: “Un’amministrazione efficiente dev’essere in grado di distinguere i veri evasori da quelli che involontariamente commettono degli errori. Non è ammissibile vessare intere categorie di contribuenti. Non intendiamo sparare nel mucchio sperando così di colpire gli evasori”. Le indagini sui movimenti finanziari vengono considerati lo strumento “più idoneo a ricostruire in via presuntiva, con alto grado di attendibilità, l’effettiva dimensione dei compensi percepiti” dagli esercenti arti e professioni”. E’ auspicabile che tale affermazione sia circoscritta alle somme versate o incassate sui conti correnti (e non solo) e non riguardi anche quelle prelevate;
  • A sua volta Luigi Magistro, direttore centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, ha affermato: “E’ ragionevole e logico pensare e una revisione del redditometro che non operi più in modo automatico attraverso indicatori obsoleti che si applicano in modo meccanico, ma con strumenti più flessibili e aggiornati ed una semplificazione operativa”. La strategia sul redditometro, che viaggerà sempre più combinato con gli Studi di Settore e il controllo dei movimenti finanziari, si basa su un allargamento delle banche dati e su una notevole estensione del numero degli accertamenti da effettuare attraverso il redditometro, evitando però di raccogliere eccessivi dati dai contribuenti onesti e usando le informazioni già a disposizione per accertamenti mirati. Magistro ricorda inoltre che gli Studi di Settore sono proiezioni statistiche che, per quanto sofisticate, possono rappresentare per eccesso o per difetto la situazione del contribuente e quindi gli uffici sono chiamati ad applicarli con attenzione;
  • Il 63% delle risorse dell’Amministrazione finanziaria sarà concentrato sulle imprese di piccole dimensioni e sul lavoro autonomo, il 20% sulle persone fisiche, il 10% sulle aziende di medie dimensioni ed il 7% sui grandi contribuenti. Finora, a fronte di un impiego di risorse percentualmente dell’ordine di grandezza sopra indicato, i risultati in termini di recupero di imposte evase nei confronti dei contribuenti soggetti agli Studi di Settore sono stati relativamente modesti.
ACTA

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