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I social network aiutano a trovare lavoro?

4 Marzo 2009 Lavoro, News

Alla richiesta, fatta circolare sulla nostra rete, di una giornalista che cercava qualcuno che avesse esperienza dell’uso dei social networks di Internet a scopo professionale, hanno risposto ben 35 soci nel giro mezza giornata e altrettanti nei due giorni successivi! Sembra un segnale interessante del fatto che molti di noi si stanno dando da fare per promuovere la propria immagine professionale via Web e incrementare contatti e commesse attraverso “social networks professionali”.

Il network più noto è LinkedIn (30 milioni di utenti solo in Usa) ma da tempo ne stanno sorgendo nuovi, anche in Italia (e in italiano) come Viadeo. Prolificano blog su temi di business e nascono Web community interessanti, come quella dei laureati del Politecnico o quella di Manageritalia che veicola relazioni e informazioni per dirigenti, quadri e professionisti del terziario.

E’ tutto abbastanza semplice: ci si iscrive, si mettono a disposizione le proprie relazioni professionali (ritenute affidabili), si entra in contatto con le persone che sono in relazione con loro così via…

Ma davvero si trovano commesse e supporto professionale? Ci piacerebbe saperne di più, visto che molti di noi si stanno chiedendo se crederci o no. Se, alla fine, il business social networking porterà valore anche alla attività professionali. Sono preferibili le reti generaliste o quelle specifiche relative alla propria professione? Il social networking aiuta più a crearsi una reputazione o a raccogliere informazioni tecniche (o commerciali) utili al proprio business? Raccontateci la vostra esperienza.

Amministratore del Sistema

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5 Commenti

  1. Federico

    Reply

    Mi sono iscritto a LinkedIn un anno fa… per ora non ho avuto risultati di business, ma in compenso ho ritrovato un compagno di scuola che non vedevo da 20 anni!

    5 Mar 2009
  2. Paola Gatto

    Reply

    Ciao a tutti coloro che leggono..!
    Non so se si possano chiamare proprio “social networks” quelli di cui mi avvalgo io, forse sarebbe meglio definirli “job networks”. Per illustrarvi meglio quello a cui mi riferisco, vi dirò che negli ultimi anni è possibile, per alcune professioni (la mia è quella di interprete-traduttrice), trovare lavoro anche via internet, nel regime della tanto osannata “new economy”. Si tratta in realtà di vere e proprie “piattaforme virtuali”, o “villaggi internet”, in cui si incontrano la domanda e l’offerta. Come funziona? Ognuno crea il proprio profilo professionale, un sito vero e proprio all’interno del “villaggio/sito ospitante”, corredato di curriculum e referenze, la cui veridicità viene controllata da moderatori del sito (colleghi), ed infine riceve – tramite e-mail – la notifica dei lavori che corrispondono ai criteri di scelta avanzati. Siti come questi ce ne sono diversi in tutto il mondo e veicolano globalmente l’offerta di lavoro in un batter di ciglia!! Così come sono nati per l’interpretariato e la traduzione siti come questo potrebbero essere aperti anche in altre discipline di lavoro.

    5 Mar 2009
  3. Beatrice Cevolani

    Reply

    Ciao,
    Anch’io mi avvalgo dei job networks di cui parla Paola per avere contatti di lavoro (sono anch’io interprete traduttrice freelance) e per “lanciare” quesiti o richieste di aiuto quando non si sa come tradurre una parola o un’espressione. Devo dire grazie a questi portali se ho trovato degli incarichi di lavoro e dei contatti con agenzie. Insomma, come dico sempre, Internet è prezioso e a volte vitale, anzi, per alcuni lavori, come il mio, mi chiedo come facessero un tempo i colleghi senza rete! Basta non abusarne!

    5 Mar 2009
  4. Monica

    Reply

    Cara Beatrice,
    sono una più anziana collega ….come facevamo un tempo? Non c’erano i job network, ma quando un’agenzia o un cliente ti conosceva e ti apprezzava ti teneva cara per anni, anche perchè si creavano forti legami personali, dati anche dalla prossimità!

    Adesso l’offerta dei collaboratori è praticamente infinita, e l’aiuto che riceviamo dai job network lo paghiamo caro in termini di concorrenza e speculazione. (Anche perchè ci si aspetta da noi sempre la perfezione, grazie agli strumenti che abbiamo!!)

    Per non parlare degli odiosi CAT Tool, ovvero gli ausili per la traduzione, che nati per facilitare il nostro compito, allungano invece i tempi di lavoro in modo esasperante e servono per ridurre i quantitativi tradotti e pagarci di meno.

    Un abbraccio.
    Monica

    12 Mar 2009
  5. Simone Medri

    Reply

    In merito all’argomento
    SOCIAL BUSINESS NETWORK
    io come SOLUZIONI di Simone medri
    insieme a MATITEGIOVANOTTE.FORLI’ stiamo realizzando un progetto molto importante
    per il territorio locale romagnolo.

    l’idea nasce dal tentativo di realizzare un distretto creativo di Romagna.

    La creatività nell’arte, teatro, musica, design, architettura, fotografia nel nostro territorio è molto
    diffusa, con realtà spesso microscopiche che gestiscono magari commesse, eventi internazionali,
    o che sono conosciuti all’estero e praticamente ignorati da noi.

    L’idea di creare una rete di micro e piccole imprese, che si muovono nell’ambito creativo,
    che siano presenti in Romagna per creare un distretto da promuovere all’estero parte
    come momento di riflessione per verificare se è possibile mettere da parte la paura
    “dell’altro” la diffidenza verso il “concorrente della porta accanto”, per fare massa critica
    e conquistare “il mondo”

    Il progetto parte con la realizzazione di una giornata di riflessione sulla possibilità
    di realizzare un distretto creativo di Romagna per collegare e promuovere
    tutte le micro realtà che esistono nel territorio.
    Favorendo una rete e comunicando un territorio accreditandolo come centro
    deputato all’innovazione creativa vogliamo creare un circolo virtuoso
    che porti benessere e lavoro a tutta la collettività.
    e’ un progetto più che ambizioso, ma molti, tantissimi dei risultati
    che l’uomo ha raggiunto sono partiti da sogni creduti irrealizzabili.
    Se supereremo la nostra naturale diffidenza nei confronti del “concorrente
    locale”, la paura di perdere la nostra piccola fetta di campo,
    possiamo riuscire ad unirci e collaborare per affermarci in mercati
    molto più ampi a vantaggio comune.

    Ci sono tanti segnali dal territorio che indicano che siamo potenzialmente pronti per
    provarci. E’ in questo ambito che parte questa iniziativa che si svolgerà l’8 maggio a Fabbrica (Gambettola).

    il progetto è accreditato all’interno dell’anno europeo della creatività e presente all’interno del
    sito della settimana europea delle piccole e medie imprese sempre promosso dalla comunità europea.

    Tutti i partecipanti avranno uno spazio dove appariranno con viso (o marchio a loro scelta) e nome, nome azienda, indirizzo, recapiti e una breve descrizione.
    L’unico vincolo è il possesso della partita IVA.

    12 Mar 2009

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I social network aiutano a trovare lavoro?

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