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Un incontro ricco di prospettive – una possibile alleanza

20 Febbraio 2015 Acta informa

smart ActaAnna Soru ed io abbiamo incontrato a Milano i responsabili della sezione italiana di SMart (Société Mutuelle des Artistes).

Fondata una quindicina di anni fa in Belgio per venire incontro alle esigenze dei professionisti della creazione, la SMartBe è oggi una associazione con circa 50 mila soci; il modello si sta diffondendo in Europa e dopo l’apertura in Francia nel 2001 oggi è presente in nove paesi con differenti forme giuridiche tutte riconducibili al no-profit. In Italia il progetto esiste dalla fine del 2013 con un modello cooperativo (come in Spagna e Francia) che lo arricchisce con la veste di impresa sociale. Una forma giuridica molto particolare che garantisce la trasparenza, la partecipazione dei soci, l’uguaglianza del voto capitario, la parità di trattamento, la sobrietà. SMartIt ha recentemente ottenuto un sostegno da parte della Fondazione Cariplo per lo start-up di impresa. La particolarità del modello di SMart è la costituzione di un “Fondo di Garanzia”.

A cosa serve? SMart si impegna a venire incontro alle esigenze dei lavoratori della creazione, spesso freelance che operano sul mercato dei media e dell’entertainment in differenti modi. Prima di tutto assicurando loro il pagamento delle prestazioni lavorative in tempi certi e non oltre il 10 del mese successivo alla prestazione di lavoro sollevando così i lavoratori dall’onere della defatigante riscossione crediti. Come? SMart è il titolare del contratto con il committente e affida allo stesso freelance l’incarico di realizzare il progetto creativo. SMart paga l’onorario al freelance senza aspettare i tempi di pagamento da parte del committente.

La remunerazione del lavoro amministrativo di SMartIt avviene trattenendo l’8,5% del fatturato – contro un’offerta di analoghi servizi sul mercato italiano che trattengono dal 12% al 20%, secondo le nostre informazioni. Questa percentuale è suddivisa in due parti: il 6,5% remunera i costi amministrativi e il restante 2% va a implementare il fondo di garanzia che serve a anticipare i pagamenti.

Il timore che molti freelance hanno nel mettere tra sé e il cliente un soggetto terzo è: “ma quello mi farà ancora lavorare?” Sull’esperienza del primo anno di attività, malgrado sia poco conosciuta, SMartIt ha avuto un riscontro molto positivo: i committenti hanno pagato in grande maggioranza senza ritardi. Forse anche per loro avere un interlocutore forte è una garanzia.

Perché ACTA è interessata a una collaborazione con SMartIt?

Per due ragioni: SMartIt sta studiando la possibilità di estendere i suoi strumenti anche ai freelance e per farlo deve prima conoscere le loro esigenze, che cambiano a seconda dei mercati in cui operano e delle professioni che esercitano. ACTA, che conta tra i suoi soci almeno una cinquantina di professioni diverse, può essere una fonte di conoscenze molto utile a SMartIt. Per contro la nostra Associazione è interessata a fornire ai propri soci dei servizi, oltre che informazioni e un’attività di advocacy. Ci pare, per esempio, che le proposte di SMartIt potrebbero da subito interessare chi ha un giro d’affari che supera i 5.000 euro annui, ma resta molto basso, tale per cui l’apertura della partita Iva risulterebbe troppo onerosa. Per essi potrebbe essere più conveniente svolgere alcuni lavori con un rapporto di dipendenza, in modo da non superare con le prestazioni occasionali la soglia dei 5.000. In questo modo SMartIt avrebbe il ruolo di incubatore di professionisti della creazione e di freelance che vogliono sperimentarsi e mettersi in gioco.

Poiché dalle parole vogliamo passare presto ai fatti, abbiamo aderito alla proposta di SMartIt di lanciare anche attraverso il nostro sito una survey che la Mutua belga sta diffondendo a livello europeo, per conoscere dai soggetti interessati, cioè da tutti noi, qual è la loro copertura malattia, in modo da progettare eventualmente  nuovi servizi. Il questionario è qui sul nostro sito, rispondete direttamente on line.

Dai governi otterremo sempre ben poco, dobbiamo aiutarci da soli!

Dobbiamo fare coalizione, dobbiampo sviluppare mutualismo!

 

 

Sergio Bologna
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di Sergio Bologna tempo di lettura: 3 min
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