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ISCRO

A partire dal 2021 i professionisti autonomi iscritti alla gestione separata INPS e non iscritti ad altre gestioni pensionistiche hanno diritto all’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO).

La legge di bilancio 2021 (legge 178/2020) ha previsto l’istituzione di un ammortizzatore sociale per i professionisti iscritti alla Gestione separata INPS, denominato ISCRO. La misura è stata disciplinata dalla circolare INPS del 30 giugno 2021, n. 94.

È una misura sperimentale per il triennio 2021-2023.

Possono accedere all’ISCRO coloro che rispettano congiuntamente i seguenti requisiti:

  1. non sono titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie.
    sono esclusi non solo coloro che hanno una pensione, ma anche coloro che versano a più gestioni, ad esempio come dipendenti o come lavoratori dello spettacolo).
    È invece compatibile con la titolarità di un assegno ordinario di invalidità
  2. non sono beneficiari di reddito di cittadinanza;
  3. hanno prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti l’anno anteriore la presentazione della domanda;
    Ad esempio, nella presentazione della domanda nel 2022 il reddito del 2021 (ovvero quello che risulta dalla dichiarazione presentata per tale anno) deve essere inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo negli anni 2018-2020
  4. hanno dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito non superiore a una cifra che viene rivalutata annualmente. Chi presenta domanda nel 2022 deve aver avuto nel 2021 un reddito non superiore a 299,76 euro (era 8150 l’anno precedente);
  5. sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  6. sono titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’attuale iscrizione alla gestione previdenziale

FAQ – Frequently Asked Questions

L’indennità è erogata per sei mensilità ed è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito liquidato dall’Agenzia delle entrate, con un minimo e un massimo definito annualmente. Per il 2022 il minimo è 254,75 euro, mentre il massimo è 815,20 euro.

Esempio: reddito pari a 6000 euro à Indennità = (6000/2)x25%=750 euro, da erogare per sei mensilità

Reddito pari a 8000 euro à Indennità = (8000/2)x25%= 1000 à 815,20 per sei mensilità

No, è possibile chiedere l’indennità solo una volta nel triennio.

In teoria dovresti partecipare a corsi di aggiornamento professionale, ma per il 2021 tali corsi non sono stati avviati e sembra difficile che nel 2022 la situazione possa cambiare.

Sì, se:

  • chiudi la partita iva prima di aver ricevuto tutte le indennità
  • ricevi una pensione o il reddito di cittadinanza
  • se ti iscrivi ad un’altra gestione previdenziale

Devi presentare la domanda con una delle seguenti modalità:

  • in via telematica all’INPS

Devi andare al sito dell’INPS e procedere con l’autenticazione tramite SPID o carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi

  • Tramite il Contact Center INPS, chiamando il numero verde 803164 da rete fissa oppure a pagamento chiamando il numero 06164164 da rete mobile
  • Mediante patronati autorizzati

Per permettere la verifica dei requisiti reddituali dovrai autocertificare i tuoi redditi dell’anno precedente la domanda e dei tre anni ad esso anteriori (degli anni 2018-21 se presenti la domanda nel 2022), salvo l’INPS non li abbia già a disposizione.

L’INPS farà i controlli in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

Entro il 31 ottobre del 2022 o del 2023.

Sì, entro 90 giorni dal ricevimento del provvedimento che non ha accettato la tua domanda. L’INPS ha fornito le indicazioni per richiedere il riesame (scarica pdf)