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27 Maggio 2012 Eventi, News


ACTA ha rimesso in scena “Lo Stato del Quinto Stato”, nell’ambito di “Work in Progress”, 7a rassegna dedicata al lavoro del Teatro Ringhiera di Milano.

Dopo molte prove e una lunga attesa, ecco che entrano in scena. Muti, con i loro cartelli gialli: tanti punti di domanda e qualche tentativo di darsi delle risposte. Sono i nostri Actori, che quasi alla mezzanotte entrano in scena nel grande piazzale esterno del Teatro Ringhiera. Nonostante l’ora e i molti spettacoli che li hanno preceduti il pubblico li sta aspettando. E li segue all’interno del teatro, si siede sul palco attorno a loro e nelle prime file della platea.

Quaranta minuti serrati di performance. Dialoghi reali ed esperienze condivise. Telefonate frenetiche. Multitasking esistenziale. Flessibilità a senso unico. Case trasformate in uffici e viceversa. E la presentazione del nostro Manifesto. Alla fine molti applausi e tanto calore intorno ai nostri temi, con Anna Soru a ricordare la nostra indignazione per questo DDL sul lavoro.

Grazie a tutti quelli che c’erano. Grazie a Giacomo Mason, autore di una parte dei testi dello spettacolo, che era fra il pubblico e sale sul palco. Grazie a Susanna Botta che ha portato un po’ di ponentino romano in una sala torrida. Grazie a Placido Losacco e al team di LivingMedia per la ripresa video trasmessa in diretta. Grazie a Samanta Boni per l’organizzazione. Grazie a Noemi e Davide dello Studio Hamsters per colonna audio e video. Grazie allo staff del Teatro Ringhiera.

Grazie, grazie, grazie alla regista Marcela Serli da parte di tutti gli Actori: Alessandra, Antonella, Brenda, Elsa, Enza, Paola, Samanta, Sara, Enrico, Carlo, Rodolfo, Ugo.

E per chi non c’era, ecco la diretta di LinvingMedia

http://www.livestream.com/actalive/video?clipId=pla_4a44090f-8e3e-4842-b5b6-8a171c42cf64

Amministratore del Sistema

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4 Commenti

  1. Elisa

    Reply

    I miei complimenti a tutti, siete diventati ancora più bravi e le new entries sono proprio forti. Bravi!

    28 Mag 2012
  2. Samanta

    Reply

    Grazie a tutti gli actori, alla vecchia guardia che ha retto alla grande anche questa edizione e alle new entry che si sono inserite benissimo, alla mitica Marcela, ai tecnici Noemi e Davide, a Placido e al suo team, al teatro Ringhiera e a tutto il pubblico presente, in particolare Giacomo e Susanna. E la cosa più bella è che anche questa volta abbiamo saputo fare gruppo e divertirci nel portare avanti le nostre battaglie! Grazie, siete fantastici!

    Per festeggiare il successo de Lo Stato del Quinto Stato, cenare insieme, fare rete e scambiarci idee per il futuro, mercoledì 30 maggio ci ritroviamo alla Trattoria Meeting, in via Raffaello Sanzio 1 (MM1 Buonarroti) alle ore 20 circa. La cena è aperta anche a soci e simpatizzanti ACTA. Se volete unirvi a noi, prenotatevi entro domani martedì 29 maggio alle ore 12 inviando una mail a ufficio.stampa@actainrete.it. Venite! Vi aspettiamo!

    28 Mag 2012
  3. free-lance

    Reply

    complimenti

    acta, siccome la fornero è “in debito” con noi, perchè non approfittiamo per chiedere cose tecniche, che nulla avranno a che vedere con tasse

    ovvero potremmo fare una raccolta di tutti quei cavilli tecnici, ritardi burocratici, che ci impediscono di fatturare di più

    si potrebbe fare un sondaggio, in cui si chiede agli autonomi, quali sono, escluso il discorso tasse, secondo loro i miglioramenti che la burocrazia dovrebbe fare per farci lavorare meglio?

    un esempio: la registrazione nel vies, nonostante in molti siano accettati per la regola silenzio-assenso dei 30 giorni, nel registro europeo poi non risultano inseriti

    pertanto il cliente o fornitore straniero che interagisce con l’autonomo, non può accettare di lavorare con l’autonomo italiano non inserito nel registro

    naturalmente, non gli si può dire no in italia fanno tardi a inserire

    l’agenzia delle entrate multa chi lavora con paesi comunitari senza essere nel vies, eppure quando deve inserire nel registro non lo fa, adducendo a pochi impiegati e ritardi dell’ade, e ciò significa che non si può lavorare perchè il cliente/fornitore comunitario non può accettare se non visualizza la partita iva nel registro della comunità europea

    ovvero una cosa assurda, da terzo mondo, prima mettono un obbligo, poi non lo sanno gestire e a chi ha assolto all’obbligo, gli impediscono di lavorare

    come vedete, niente di tasse, ma burocrazia

    cominciamo a chiedere queste cose, vogliono i soldi da noi? allora ci facciano lavorare!

    28 Mag 2012
  4. Anonimo codardo

    Reply

    Beh, in realtà tutto il VIES è una cosa assurda: non capisco perché nel 2012 si debba fare _esplicita_ richiesta per essere inseriti nel registro.

    Collateralmente: siamo sempre nell’A.D. 2012 ed ancora ci tocca fare le dichiarazioni intrastat…

    1 Giu 2012

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Ehi! …ci sei stato?

di Amministratore del Sistema tempo di lettura: 1 min
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