Argomenti

Articoli recenti

Sostieni ACTA

Fai valere i tuoi diritti di freelance! Sostieni Acta e assicurati un futuro lavorativo migliore grazie a vantaggi, convenzioni e maggiori tutele.

Le solite interpretazioni per i dati sui redditi

14 Novembre 2010 News, Vita da freelance

Ministero delle finanze In base ai dati diffusi in questi giorni, il reddito medio dichiarato per il 2008 dai lavoratori autonomi è di 38.690 euro, mentre quello dei dipendenti è di 19.640 euro e il reddito medio dichiarato dalle imprese di 18.140.

Come sempre, il dato maggiormente enfatizzato da media (si veda per esempio il Corriere della Sera con un articolo di Enrico Marro “Zero Iperf per un italiano su quattro“), politici e sindacalisti è quello sulle dichiarazioni superiori ai 150.000 euro, attribuite per l’85% a dipendenti (soprattutto) e pensionati, un fatto questo che rende ancora più sorprendente i valori sul reddito medio dei lavoratori alle dipendenze, indicato prima. Un’altra evidenza degna di nota: a dichiarare un reddito superiore ai 35.000 euro (proprio il reddito medio degli autonomi) c’è il 13% dei contribuenti. I soliti noti diranno che i lavoratori autonomi guadagnano troppo relativamente alle altre categorie (il doppio dei dipendenti) e troppo poco in assoluto (“Ma come, un affermato professionista che guadagna meno di 40.000 euro…? Sicuramente sono tutti evasori…“). In sostanza, è urgente aumentare le imposte agli autonomi – che, per definizione, sono tutti affermati professionisti, nuotano nell’oro ed evadono – per abbassarle ai dipendenti.

Mario Panzeri

ARTICOLI CORRELATI

2 Commenti

  1. Alfonso Miceli

    Reply

    segnalo che è uscito anche l’articolo di Repubblica, che dice più o meno le stesse – solite – cose.
    http://www.repubblica.it/economia/2010/11/13/news/professionisti_attori_e_sportivi_il_reddito_medio_a_50_mila_euro-9054308/?ref=HREC1-3

    Mi sembra che sia il sistema di “distinzioni” che non regge… tra l’altro, noi che dichiariamo tutto, saremmo danneggiati come i dipendenti, ma che che ci siano dei professionisti autonomi che lavorano per le aziende e che non possono evadere è evidentemente un concetto che ancora non riesce a passare.

    15 Nov 2010
  2. Tamara Nigi

    Reply

    Per rientrare nei canoni dell’individualità, in questo Paese di santi, poeti e navigatori, pare si debba essere o artisti o sportivi. Vedo che il beneficio del pollo di Trilussa, su Repubblica, è concesso solo a loro…
    O agli artisti e agli sportivi: anche se in questo caso, a fare un discorso sulle entrate medie, si rischia di imbattersi più che mai nel pollo di Trilussa e di non tener conto delle individualità
    Ad ogni modo, nell’immaginario si sarebbe o dei privilegiati (non ‘sotto padrone’) o dei precari (senza licenza di piangere però).

    21 Nov 2010

Lascia un commento

Le solite interpretazioni per i dati sui redditi

di Mario Panzeri tempo di lettura: 1 min
2