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I self employed sono a maggior rischio povertà

24 Marzo 2009 Dal mondo, Lavoro, News, Vita da freelance

Sulla base di un interessante documento europeo che confronta i dati sulla povertà, i cosiddetti self-employed (lavoratori indipendenti) hanno un rischio di povertà 2,5 volte maggiore dei lavoratori dipendenti. Nel documento “Income poverty in the European Union” (.PDF in download),  a cura della European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, si legge che gli Stati membri dell’UE non hanno superato il problema della povertà. Statistiche Eurostat mostrano che il 16% della popolazione UE 25 (72 milioni di cittadini) era a rischio povertà nel 2003. In Italia il rischio povertà riguarda il 18% della popolazione. Il principale fattore di rischio è legato alla disoccupazione, che determina anche un aumento del rischio di esclusione sociale, ma è importante anche il fenomeno della povertà tra gli occupati. Le statistiche dell’Eurostat confermano l’esistenza di una forte correlazione tra il rischio di povertà e lo status occupazionale, oltre che con la tipologia di attività economica. Il rischio di povertà dei lavoratori è più di 2,5 volte maggiore per i self-employed che per i dipendenti. Circa il 16% dei self-employed nei Paesi dell’Europa a 15 sono a rischio povertà, contro il 6% dei dipendenti. La principale ragione di questo maggiore rischio è legato all’instabilità del flusso di reddito.

Anna Soru

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di Anna Soru tempo di lettura: 1 min
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